mercoledì 13 giugno 2018

SHI: settima caduta.


“Ide, corri al Parco 7 Novembre, qui c’è stata una bella tempesta di rogna. Portati qualcuno, c’è un bipede pronto per la Valhalla!”
Un’ enorme Luna gialla incassata nel cielo è alta a reggere la notte. Ide e sua sorella Ana con uno scacciapensieri magico attirano a loro lucciole per farsi strada nel buio lungo i sentieri del parco in cui si sono introdotte attraverso un’inferriata predata dalla ruggine e forzata da qualche avventore clandestino. 
“MILIZIA – NON OLTREPASSARE”  è stampata su una ragnatela di nastro  delimitando la zona dove i dojo si sono dati battaglia.
Capelli, emesi, denti , brandelli di tessuto e chiazze di sangue disseminano in ordine sparso il terriccio sotto i loro piedi. Ide e Ana percepiscono brevi stralci di quel che è accaduto e non abituate a quella dose di violenza raccapricciante, sentono il sinistro accapponare della loro pelle ricoprirle in un gelido avvinghio.
Bastet estremamente scosso,  continua ad agitare nervosamente la coda ed è fermo in prossimità di una cavità sita ai piedi di un enorme masso.
“Ide, l’odore del sangue su di lui è molto forte e sento battere appena il suo cuore.” dice il gatto.
“Ide, entro io che sono minuta. Lo imbraco e proviamo ad estrarlo sperando che l’ossuta dama nera non se lo porti appresso.” dice Ana rivolgendosi a sua sorella.
Trascinarlo fuori dal buco fu difficile per le ragazze , ma ancor più complicato caricarlo in un telo per portarlo all’ auto. Questo però fu un problema trascurabile considerando che soccorrere un fuorilegge non è contro la legge, ma lo è non denunciarne il rinvenimento.
“Ide , questo tizio ha commesso un reato. Se non lo denunciamo, rischiamo la carcerazione e non può salvarci nemmeno il Principato dei Divinatori!Lo scarichiamo al pronto soccorso e se la vedranno loro.”
“Certo e la Milizia lo preleverà senza nemmeno attendere che gli vengano prestate cure sbattendolo in una cella a crepare come un cane. Inoltre: ti ricordi quanto ci fu grato quel ministro quando salvammo suo figlio da quella spora di fungo mutageno che ha trovato nel bosco? Ecco, ci deve un favore. Per finire, non ho scelto di fare l’alchimista per non curare le persone, quindi  piombati quella tromba di bocca che ti ritrovi e medicalo come si deve, aspirante soccorritrice alpina del mio tacco 12!”
“Va bene ho capito, non ce la fai proprio a non metterci nei guai. Comunque: la cassa toracica si espande, ma la saturazione è pessima. Comincio a levargli la maschera e a mettergli un po’ di ossigeno, sperando che non ci sia sangue raggrumato sotto di essa ad incollargliela al viso”
Levata la maschera, Ide trasalì: Argo, è la persona celata da quella maschera. Il gentile ragazzo del palazzo di fronte al negozio, appartiene ad un dojo illegale.
Un rapido ricomporsi di piccoli particolari chiarirono a Ide del perché il ragazzo era sovente curvato dalla fatica, claudicante e con qualche segno di ecchimosi, cose che lui giustificava a chi lo conosceva come cadute accidentali dalla bicicletta. Sì, perché egli lavorava come corriere in bici.
Ricordò di quando sua madre  vendette una pomata antibiotica al ragazzo per medicare un orecchio che il giovane stava siringando drenandolo dal sangue.
“Eh signora, per evitare un’auto, sono caduto dalla bici sbattendo un orecchio a terra” nascondeva  un “Signora, sono un lottatore illegale. Rischio la pena capitale per questo, ma amo farmi pestare come una fettina in luoghi isolati rischiando la pelle come un rospo vicino ad una superstrada.”
Arrivati a casa, la salute di Argo non sembrava migliorare.
“Respira male, l’ossigeno è a 6 litri al minuto. Ha perso molto sangue e non sta per niente bene. In tutta sincerità, ho paura che per il giovane samurai si metta male. Che facciamo?”
Caryn era piuttosto combattuta sul da farsi,ma quando guardò in faccia Argo ebbe una stretta al cuore. Dopodiché,rivolgendosi a Bastet chiese:
“Il bambino che vi sfamò è lui, giusto?”
Il gatto annuì.
 “Siamo in debito con lui. Inoltre, l’ho visto crescere e mi ha fatto sempre una gran pena: fa male vedere un bambino non sorridere mai. A giudicare dalle urla provenienti da casa sua, avere la sensazione di non sentirsi a casa nella propria dimora deve essere terribile a quell’età. Ide: devi incidergli una runa Tiwaz multipla nelle carni e dobbiamo sperare che qualche valchiria se lo prenda a cuore. Ciò guarirà le sue ferite e lo renderà vittorioso per le sue prossime battaglie,sperando che un giorno decida di piantarla con quelle fesserie.“
Ide andò a prendere un punteruolo ricavato dalla corteccia di quercia e Caryn preparò un pigmento purpureo. Pur rifuggendo la violenza, Caryn si sentiva in dovere di aiutare il giovane, la cui bontà e generosità d’animo tanto contrastavano con la furia che aveva in corpo.
(continua)